UN ANNO DI STOP PER IL TROFEO LAMONICA

Quest’anno il 18 settembre non si svolgerà l’atteso appuntamento ciclistico per mancanza di fondi. La corsa è stata già iscritta nel calendario nazionale del 2020

Quest’anno la festa patronale di San Giuseppe da Copertino ha perso uno degli appuntamenti più attesi e sentiti dalla comunità osimana: il trofeo Rigoberto Lamonica, la gara ciclistica nazionale per elite-under 23 che richiama ogni anno i più forti atleti della categoria e diverse rappresentative nazionali. Una manifestazione che per la prima volta in 31 edizioni ha subito un brusco e inaspettato stop. La decisione è stata presa dalla società organizzatrice Il Club Ciclistico Campocavallo dopo che il Comune ha comunicato che avrebbe garantito un contributo di 15 mila euro a fronte dei 30 mila necessari per l’allestimento. In tutti questi anni i restanti 15 mila venivano reperiti sempre dalla stessa Amministrazione coinvolgendo direttamente le attività private del territorio, quest’anno però le recenti elezioni amministrative di giugno non hanno garantito il tempo necessario per farlo. La corsa, così come avviene ogni volta che si ospita una tappa del Giro d’Italia, richiede una spesa che viene sostenuta integralmente dall’ente comunale ricorrendo a fondi pubblici e privati. Il trofeo Lamonica infatti è una corsa patronale ed è stata sempre organizzata dal Club Ciclistico Campocavallo su espressa richiesta del comune di Osimo. Il trofeo si è sempre svolto a parte il 18 settembre del 2006 a causa dall’alluvione di due giorni prima che aveva letteralmente messo in ginocchio la città. I contributi raccolti per quella edizione vennero poi utilizzati dalla società l’anno successivo.

Il trofeo Lamonica non è una manifestazione sportiva legata esclusivamente al Club Ciclistico Campocavallo ma, come viene raccontato nel dettaglio da alcune pubblicazioni del compianto giornalista Paolo Piazzini, è da sempre la corsa del patrono e quindi legata ad una delle festività cittadine più importanti. Il Club Ciclistico Campocavallo si è sempre messo a disposizione del Comune di Osimo per aiutarlo a titolo gratuito nella sua organizzazione. La società è sempre stata disponibile a collaborare con tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute nei suoi 52 anni di attività. L’appuntamento con la corsa è soltanto rimandato al prossimo anno visto che la stessa amministrazione comunale ha chiesto alla società di iscriverla nel calendario nazionale del 2020.

Il Trofeo Rigoberto Lamonica ha iniziato il suo ciclo nel 1988, ma in realtà questa manifestazione continua quella grande tradizione delle corse patronali che ad Osimo venivano organizzate fin dai primi anni del Novecento. C’è da ricordare che nelle prime edizioni in via Cinque Torri andavano in scena le cosiddette corse di “velocità”, allora molto di moda, che consistevano in volate su di un tratto rettilineo di circa 300 metri. Dal 1922 ad Osimo cominciò a funzionare la pista in terra battuta del campo sportivo Diana, che da allora in numerose occasioni venne utilizzata per le gare ciclistiche del 18 settembre. In particolare fecero epoca le riunioni in pista del secondo dopoguerra che si protrassero fino alla prima metà degli anni Cinquanta e alle quali parteciparono i più grandi campioni del tempo: da Gino Bartali, fedelissimo frequentatore delle corse del Diana, a Fausto Coppi e Fiorenzo Magni. Dopo l’epopea delle corse sulla pista del Diana, ripresero a tenere banco le corse su strada.

Fu un organizzatore provetto come Rigoberto Lamonica a lanciare nel 1955 il ciclo delle corse patronali che si disputavano sul mitico percorso cittadino, di km. 6,150, e che durarono, con grandissimo successo, fino all’edizione del 1966. Memorabili di quegli anni restano soprattutto le imprese di Livio Trapè, poi olimpionico a Roma nel 1960, magnifico vincitore nel 1958 e nel 1959. Ma il 25 dicembre del 1966 Rigoberto Lamonica dovette cedere, a soli 59 anni di età, ad un male inesorabile e la sua dolorosa e prematura scomparsa troncò d’improvviso anche la parabola delle corse del 18 settembre. Da allora, per vari anni, la tradizione delle corse di Osimo proseguì in maniera piuttosto saltuaria e stentata finché nel 1988 su iniziativa di Adalberto Gabrielloni, si aprì un nuovo ciclo, molto importante, che è quello che tuttora perdura a livelli di tutto rispetto. Le manifestazioni del nuovo ciclo furono così intestate all’indimenticato pioniere Rigoberto Lamonica. Lo spessore di questa corsa, che fa parte del calendario nazionale come gara della Classe 1.12, è testimoniato da un albo d’oro di tutto rispetto con tanti nomi di atleti che, dopo aver vinto ad Osimo, si sono messi in luce anche nel professionismo, basti pensare a Giulio Ciccone vincitore nel 2014 del trofeo Lamonica che si è messo in luce quest’anno al Tour de France indossando persino la maglia gialla. Purtroppo il 18 settembre 2019 la corsa non ci sarà e non si svolgerà la classica partenza dalla sede della Lega del Filo d’Oro che ha sempre rappresentato un momento particolarmente sentito in cui il mondo del ciclismo esprimeva tutta la sua vicinanza agli ospiti e al personale della onlus.

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