L’ANDRONI GIOCATTOLI SIDERMEC E L’ECCEZIONALE BILANCIO DELLA VUELTA AL TACHIRA

È stato un inizio di stagione con il botto quello dell’Androni Giocattoli Sidermec alla Vuelta al Tachira. Non lo si può che definire così l’avvio di 2020 per i campioni d’Italia, che escono dal Tachira, la Vuelta Grande de America, con un bottino incredibile. Su otto tappe i corridori guidati in Venezuela dal team manager Gianni Savio e dal direttore sportivo Giampaolo Cheula ne hanno vinte ben cinque, con tre secondi posti nelle frazioni in cui non è arrivato il successo. Ad imporsi sono stati Luca Pacioni nella prima tappa a San Cristobal, Jhonatan Restrepo a Rubio e Borota e Kevin Rivera a Palmira nella cronometro e al Cristo Rey in salita nella tappa regina della corsa.

Sui podi parziali in seconda posizione sono finiti Pacioni a Abejalis (nello stesso giorno in cui è arrivato quinto Nicola Venchiarutti), Rivera a La Grita e Restrepo ieri nella chiusura a San Cristobal. Per restare solo ai podi, vanno ricordati i due terzi posti di Munoz a Borota e Cepeda a Palmira. Proprio il giovane ecuadoriano è stato sfortunatissimo, dovendosi ritirare nel corso della penultima tappa (frattura al polso sinistro) per una caduta quando era terzo in classifica generale. A proposito di classifica generale c’è da applaudire, invece, Kevin Rivera che ha terminato al terzo posto alle spalle dei venezuelani Campos (primo) e Ruiz. Munoz, l’altro meglio piazzato tra gli Androni Giocattoli Sidermec, ha concluso appena fuori dai dieci (11°). Anche nelle classifiche parziali le cose non sono andate male con Rivera che ha fatto quasi filotto, imponendosi nelle graduatorie dei giovani e della montagna e terminando al secondo posto in quella a punti. Per l’Androni Giocattoli Sidermec è arrivato anche il terzo posto nella classifica a squadre: «Abbiamo ottenuto risultati anche superiori alle attese» spiega soddisfatto dal Venezuela il team manager Gianni Savio. «Davvero bravi i ragazzi a presentarsi in una buona condizione nella prima gara della stagione. Un segno evidente di professionalità, per aver eseguito accurati allenamenti nel periodo invernale».

 

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