Gianni Moscon vince il Giro della Toscana

FOTO BETTINI

Il trentino è in forma Mondiale e supera Bardet e Pozzovivo sul traguardo di Pontedera. Il corridore del Team Sky è anche il primo leader della Challenge Alfredo Martini

PONTEDERA (PI) – Dopo la Coppa Agostoni di sabato, Gianni Moscon vince anche il 3° Giro della Toscana – Memorial Alfredo Martini e si conferma come uno degli atleti italiani più in forma del momento, lanciando un altro messaggio chiaro al CT Davide Cassani in vista dell’ormai prossimo Mondiale di Innsbruck. Finale a tre sul rettilineo di viale De Gasperi a Pontedera e vittoria del trentino del Team Sky che ha avuto la meglio del francese Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e terzo l’altro italiano Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida). Gianni Moscon è anche il primo leader della classifica a punti Challenge Alfredo Martini.

In Piazza Martiri della Libertà a Pontedera, dove ha preso il via la manifestazione organizzata dall’Uc Pecciolese, si schierano 139 concorrenti e tra questi, sotto stretta osservazione, ci sono diversi azzurri del CT Cassani, soprattutto quelli ancora in cerca di un posto da titolare per il Mondiale. Altro aspetto interessante di questa edizione della corsa è il tracciato, rinnovato e reso ancora più impegnativo con i tre passaggi sulla salita di Monte Serra, affrontato dal versante di Calci.

Dopo 10 chilometri di gara nasce subito il tentativo di fuga che terrà banco per tutta la prima parte di giornata. Evadono quattro corridori: Iuri Filosi (Delko Marseille), Daniel Teklehaimanot (Cofidis), Michele Gazzara (Sangemini – MG. K Vis) ed Ettore Carlini (D’Amico Utensilnord). A questi si accoda un paio di chilometri più avanti anche Alessandro Fedeli (Delko Marseille). Il gruppo lascia fare e il quintetto al comando prende il largo fino a raggiungere il vantaggio massimo di 7’15”.

Al primo passaggio di Monte Serra vince il Gpm l’eritreo Teklehaimanot con i cinque che conservano ancora 4’04” di vantaggio sul plotone. Sono soprattutto Team Sky e Wanty – Groupe Gobert ha farsi carico dell’inseguimento e il divario si riduce sensibilmente col passare dei chilometri.

Alla seconda ascesa al Monte Serra un affondo solitario dell’africano Teklehaimanot spacca il gruppetto di testa. Restano in quattro a condurre la corsa: all’eritreo si riagganciano Fedeli, Filosi e Gazzara. Sulle ultime rampe della salita perde contatto il siciliano, mentre dal gruppo, che nel frattempo ha riassorbito il resto dei fuggitivi, esce all’inseguimento Danilo Celano (Caja Rural) che si riporta sui primi. Filosi scollina in prima posizione del nuovo quartetto battistrada. Gruppo a soli 25 secondi.

Le carte si rimescolano in discesa: con Filosi e Celano, rimasti davanti a condurre, arriva in testa alla corsa anche il compagno di squadra di quest’ultimo, il portoghese Jon Irisarri Rincon (Caja Rural). Questo nuovo terzetto di fuggitivi torna a guadagnare terreno, fino a 1’15” il loro vantaggio al km 143. Quando passano sotto il traguardo per il suono della campana i tre battistrada hanno 47” di vantaggio sul gruppo tirato dalle maglie del Team Sky e dell’AG2R La Mondiale. Torna di nuovo a salire il vantaggio dei tre uomini al comando, ancora fino a 1’15”, ma il loro destino è ormai segnato. Le trainate di Sky e Dimension Data portano il gruppo a tornare compatto al km 167, giusto un attimo prima di cominciare l’ultimo e decisivo assalto alla salita di Monte Serra.

Il forcing del Team Sky screma il gruppo dei migliori e restano una trentina davanti. Arriva poi l’allungo di Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida), Edward Dunbar (Team Sky), Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e Gianni Moscon (Team Sky). Prima il francese Bardet, poi il trentino Moscon danno due accelerate e l’effetto e che si staccano prima Dunbar e poi anche Pozzovivo. Scollina all’ultimo Gpm per primo Moscon con a ruota Bardet e a 15” Pozzovivo che non molla e, anzi, riesce a rientrare su di loro in discesa. Alle loro spalle, invece, si forma un drappello di 19 unità con un ritardo di circa 50 secondi. Per i tre è fatta: Pozzovivo non può far altro che provare ad anticipare lo sprint, ma non ci sono chance per il lucano. I giochi vittoria sono un affare tra Moscon e Bardet con il trentino che taglia per primo il traguardo collezionando la sua quinta vittoria da professionista, la seconda in quattro giorni.

Gianni Moscon veste la maglia di leader della classifica a punti della Challenge Alfredo Martini, mentre il suo giovane compagno Edward Dunbar si aggiudica il premio di miglior giovane della corsa. L’eritreo Daniel Teklehaimanot è stato premiato come vincitore della classifica dei Gpm.

Domani secondo appuntamento di grande ciclismo sulle strade della Toscana, sempre con la regia organizzativa della Uc Pecciolese. È in programma il Gran Premio Città di Peccioli – Coppa Sabatini. Ritrovo allo Stadio Comunale dalle 9 e partenza alle 11,30 da Piazza del Carmine a Peccioli, 195,900 km da affrontare e arrivo previsto nel cuore di Peccioli intorno alle ore 16.

LE DICHIARAZIONI DEL VINCITORE:

Il vincitore Gianni Moscon: “Sull’ultima salita ho pensato solo a spingere a tutta perché era importante avere il maggiore vantaggio possibile sul gruppo dietro, nel quale c’erano alcuni degli uomini più veloci come Visconti e Mohoric. Nel finale è stato molto utile anche essere in tre davanti e riuscire a collaborare bene fino alla fine. Credo che tutto è andato in modo perfetto, nel modo in cui avevamo previsto e sono felice per la vittoria. In questo momento la mia motivazione è molto alta e ho sicuramente tanta voglia di far bene. Mi sono allenato e ho lavorato in modo meticoloso nelle ultime settimane e ora sto raccogliendo i risultati”. In merito al Mondiale Moscon ha aggiunto: “Davide Cassani mi ha fatto i complimenti dopo la gara e mi ha rinnovato la sua fiducia per il Mondiale. Non so ancora quale sarà il mio ruolo, ma so di avere un’ottima condizione e non ho certo paura delle responsabilità. Quando si mette il numero sulla schiena si cerca sempre di fare la migliore prestazione possibile e sarà così anche per il Mondiale”. Domani Moscon sarà in gara anche a Peccioli.

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